ma quando ci sarà un limen?


quando si accorderanno le nostre voci
in riva al mare in leggeri passi?
A quando il respirare aria
fresca di mattina con occhi
inebriati di sensi?
Quando gioia di limiti?



O ancora è perdersi nei liberi fossi,


oggi muto
mi vesto di pace
e provo a riguardare
il mondo.
S'aprono agli occhi
vastità incorrotte,
schioccare di luci
e arpeggiare di sussurri.
Armonizzano gli azzurri
i profili dei monti
i caleidoscopi dei grigi
e il ciottolo che sta
sui miei passi.
Il tempo è libertà
di lepre nei fossi.




dove riscoprire il poco


si potrà ricominciare da ombre impazzite
di grandiosità?
Incuranti del distruggersi di volti affrescati?
Noi che non vediamo più la vita di cipressi
a primavera, che ignoriamo i ricami
dei colli.
Dove riscopriremo la felicità del poco?



chè non so dove siamo


mi affligge ogni giorno la vita
con incedere periglioso e nuovo.
E ritrovo gocce di sensi e stelle
di altri pianeti.
Nel labirinto di limoni succhi agri
mi dissetano, di donna.
Cambiano come il cielo in aprile
e aprono a sempre diversi azzurri
e nubi.




   

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